Il RADON , un pericolo naturale

Il gas radioattivo radon costituisce oggi in Italia la seconda causa di cancro al polmone dopo il fumo di tabacco.

L’esposizione a questo inquinante naturale ha luogo negli ambienti confinati, principalmente nelle abitazioni, luoghi di lavoro, scuole e varia in funzione di numerosi fattori quali la natura del suolo, l’area geografica, la tipologia di edificio, l’assetto impiantistico, etc.

Dal radon è possibile difendersi, ma prima è necessario misurarne la concentrazione in aria per sapere se e come intervenire.

Il gas radioattivo RADON : impariamo a conoscerlo…

Il radon è un gas radioattivo naturale, incolore e inodore. È generato dal decadimento del radio, cioè dal processo per cui una sostanza radioattiva si trasforma in un’altra emettendo radiazioni ionizzanti. Il radio è, a sua volta, prodotto dalla trasformazione dell’uranio, presente nelle rocce, nel suolo nelle acque e nei materiali da costruzione. Una volta formato anch’esso decade dando origine a tutta una serie di altri elementi chiamati prodotti di decadimento o figli del radon. Prima di decadere il radon rimane in vita per un tempo sufficientemente lungo che gli consente di essere trasportato, in quanto gas, dai flussi di aria presenti nei suoli, anche a distanze notevoli che possono arrivare ad alcune centinaia di metri. I figli del radon sono a loro volta radioattivi e contribuiscono a dare dose (energia/massa) e quindi danno agli individui che o in ambienti di lavoro o in ambienti di vita li respirano in grande quantità.

La legge in materia, gli obblighi…

Il D.Lgs. 101 del 31 luglio 2020 attua la direttiva 2013/59/Euratom che stabilisce le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti. In tale decreto, in vigore dal 27 agosto 2020, sono fissati i limiti di concentrazione per il gas radon sia negli ambienti di lavoro che di vita, sono definiti gli obblighi di effettuazione della valutazione del rischio da esposizione al gas radon, i tempi e le modalità di effettuazione e l’iter da seguire nel caso di superamento dei limiti.

Domande e Risposte sul RADON

Il Gas RADON È pericoloso?

Il Gas RADON è considerato il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi e, a livello mondiale, si stima che sia responsabile di quasi il 50 per cento dell’esposizione media della popolazione alle sorgenti naturali di radiazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo ha catalogato come sostanza cancerogena appartenente al gruppo 1 (ossia tra quelle per cui vi è sufficiente evidenza di cancerogenicità sulla base di indagini epidemiologiche).

L’inquinamento da Gas RADON è di origine naturale o umana?

È di origine naturale. Infatti il livello di radon è legato alla presenza di minerali radioattivi naturali nella crosta terrestre, da cui il radon è originato per decadimento.

Come entra il Gas RADON nei luoghi di vita e di lavoro?

Essendo un gas, il radon fuoriesce principalmente dalle porosità e dalle microfratture presenti nel terreno oltre che da alcuni tipi di materiali da costruzione e, in misura generalmente minore, dall’acqua; mentre si disperde rapidamente in atmosfera, si accumula facilmente negli ambienti chiusi. Può penetrare nelle abitazioni attraverso fessure, giunti di connessione, canalizzazioni degli impianti idraulici, elettrici e di scarico. Oppure può essere presente in alcuni materiali da costruzione, come cementi, laterizi, graniti o tufi.

Qual è il limite di riferimento per la concentrazione di Gas RADON?

Il recente recepimento della Direttiva Europea 2013/59/Euratom che ha portato alla nascita del D.Lgs 101/2020 fissa sia per i luoghi di lavoro che per le abitazioni esistenti come limite di riferimento 300 Bq/m3 per la concentrazione massima in aria, mentre per le abitazioni di nuova costruzione (successive al 2024) il valore di 200 Bq/m3. Il D.Lgs. 101 del 31 luglio 2020 è di recente entrata in vigore (27 agosto 2020), abroga i precedenti D.Lgs 230/95 e s.m.i. e D.Lgs 241/00 abbassando del 40% il precedente limite di concentrazione di gas radon in aria per gli ambienti di lavoro e fissa inoltre limiti anche per gli ambienti di vita a seguito dei più recenti studi che ne hanno confermato l’elevata pericolosità.